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Il Fantasma di Don Camillo

“Don Camillo, infilatevi la sottana dentro alle braghe, che svolazza e rischia di farci scoprire!”.

“Peppone, tu devi metterti in quel testone comunista che devi parlare con rispetto dell’abito talare, o sarò costretto a dirti che sei un asino!”

Le due figure si stagliano sul fondo del portico a lato della chiesa e si avvicinano alla piazza cercando di non farsi notare.

”Ooohhhh! Ma quella cos’è?” esclama Don Camillo.

Attraversano la strada e si avvicinano alla statua di Don Camillo.

“Guarda Peppone! Mi hanno fatto una statua! E a te niente: si vede che alla fine hanno capito chi aveva ragione e chi no. Forse, addirittura, il tuo amato partito non c’è neanche più!”.

“Don Camillo, non dite scemenze e guardate piuttosto dall’altro lato della piazza, sotto al Comune!”.

“Ma pensa te, hanno fatto una statua anche a Peppone! Credo che in definitiva qui si sia sempre fermi a settant’anni fa…”.

“Don Camillo, fate attenzione! Sta arrivando qualcuno!”.

Cercano di nascondersi nell’ombra di un androne, ma non fanno in tempo. Il passante però sembra non notarli e va oltre.

“Peppone, hai visto? L’abbiamo scampata! Pensa se sapessero che siamo tornati in paese per una visitina sentimentale ai nostri vecchi luoghi perduti! Non ci lascerebbero neanche respirare!”

“E’ strano però che non ci abbia visto… è impossibile non notare quel sottanone che svolazza…”.

“Peppone, se continui a offendere tiro fuori lo spianagobbi e poi ne riparliamo!”.

“Attento, ne arriva un altro! Siamo fregati, Don Camillo!”… “Don Camillo, avete visto? Ci sono passati vicino ma non si sono accorti di noi… è molto strano…”.

“Guarda, sta arrivando un’altra persona! Devo risolvere il mistero, adesso vado a chiedergli se mi vede!”.

“Don Camillo, tornate qui! Non fate pazzie! Don Camillo!”

“Scusatemi Signora, voi mi vedete? E vedete Peppone? Guardatelo bene, ha sempre la faccia da comunista, non potete sbagliarvi! Signora! E’ maleducazione non rispondere! Ma dove va?!”…

Probabilmente quando ci furono gli ormai famigerati (e presunti) avvistamenti degli spiriti dei nostri due personaggi che portarono nel 2016 a Brescello la National Ghost Uncover di Riccione, ovvero gli «acchiappafantasmi» nostrani, le cose andarono proprio come lo abbiamo immaginato in questi dialoghi. Forse Don Camillo e Peppone, eroi nati dalla fantasia di Giovannino Guareschi che, sì inventava, ma ispirandosi al vero di un’Italia coi suoi difetti, le sue povertà post belliche, ma anche con tanta voglia di ricostruirsi, non se ne sono mai andati veramente da qui. Forse, in qualche angolo della piazza, oppure sulla cima del campanile, o ancora seduti a un tavolino di un caffè, ci guardano, e magari un giorno, col favore di un po’ di nebbia che qui non manca mai, chiederanno a qualche passante di essere riconosciuti…

Occhi aperti dunque se venite a Brescello: potrebbe essere una visita davvero indimenticabile!

 

Testo di Marika Bonazzi.